Siamo orgogliosi di annunciare che questo articolo, scritto da noi di Rotte Indaco, è stato pubblicato su 4×4 Magazine, una delle riviste di settore più rispettate. Per leggere la versione originale pubblicata, visita il sito 4×4 Magazine.
Il deserto è un luogo magico che tutti nella vita dovremmo visitare almeno una volta, per poi tornarci di nuovo. Il tour operator Rotte Indaco ci racconta la propria esperienza insieme a un gruppo eterogeneo di avventurosi.
Era una tipica mattinata invernale a Milano: la nebbia si stava alzando, e la brina della notte ricopriva il paesaggio circostante. Tuttavia, ero particolarmente felice, perché da lì a poco tutto sarebbe cambiato. Era novembre, per la precisione il 16, un giovedì. Mi stavo dirigendo verso l’aeroporto di Malpensa, dove avrei incontrato gli otto nuovi membri del gruppo che avrei accompagnato in un’incredibile avventura nel cuore del deserto del Sahara. Io sono Max, e con il mio tour operator “Rotte Indaco”, da un po’ di tempo, mi occupo di accompagnare ragazzi e ragazze alla scoperta del deserto.
Una volta riunito tutto il gruppo in aeroporto, ho imparato nel corso del tempo che non c’è niente di meglio di una bella colazione per sciogliere un po’ il ghiaccio, conoscerci e superare l’imbarazzo iniziale. Dopotutto, quando otto sconosciuti si incontrano per la prima volta per viaggiare, un po’ di imbarazzo è il minimo, ma per esperienza posso dire che è qualcosa che dura poco e che presto lascia spazio alla voglia di avventura. In breve, eravamo pronti ad affrontare l’emozionante viaggio che ci avrebbe portato in Tunisia.
PRIMO GIORNO – L’ARRIVO A TUNISI
Arrivati a Tunisi e sbrigate le solite faccende burocratiche, ci dirigemmo verso la prima tappa del nostro viaggio: Hammamet. È una sosta praticamente obbligatoria per chiunque decide di visitare il Nord Africa. La città è un vero e proprio paradiso di spiagge di sabbia dorata, stradine lastricate e antiche mura della medina. L’aria è pervasa dal profumo del mare, una contraddizione fatta di modernità e antiche tradizioni berbere, arabe e tuareg. L’atmosfera che si respira in quel luogo lascia presagire l’inizio di un’incredibile avventura.
SECONDO GIORNO – L’ARRIVO NEL SAHARA
Dopo una notte tranquilla in hotel, la sveglia suona presto: dovevamo affrontare i 400 km che ci separavano dalla seconda tappa del nostro viaggio: Douz, la città alle porte del deserto. Una volta arrivati, non vedevo l’ora di presentare a tutto il gruppo Ahmed, che sarebbe stata la nostra guida per i successivi tre giorni. Era inconfondibile, con la barba, il suo inseparabile turbante indaco e un sorriso contagioso.
Durante il pranzo ci siamo immersi con il gruppo nella vera cucina tunisina. Io e Ahmed ne abbiamo approfittato per fare una sorta di briefing e spiegare ai ragazzi e alle ragazze tutto quello che c’era da sapere per affrontare i prossimi giorni in totale sicurezza. D’altronde, ci saremmo dovuti avventurare in mezzo al Sahara sui dune buggy, ed è sempre meglio che tutti siano preparati a ciò che li aspetta.
Finito di mangiare, era il momento di salire a bordo dei buggy. Dopo un brevissimo corso di guida, abbiamo salutato Douz, iniziando ad addentrarci nel deserto. Il Sahara si estendeva davanti a noi come un tappeto dorato, e in lontananza si cominciavano a intravedere le prime dune. I ragazzi presero confidenza quasi subito con i buggy, e senza intoppi ci dirigemmo verso l’oasi di Ain-Ouadette. Qui avremmo passato le nostre prime notti nelle tende berbere con il loro fascino rustico, creando un’atmosfera da mille e una notte. La sera era uno dei momenti preferiti. Ci sedavamo tutti intorno al fuoco sotto il manto di stelle, ridendo e chiacchierando, mentre Ahmed condivideva storie e leggende del Sahara, trasportandoci in un mondo di antiche tradizioni e misteri.
TERZO GIORNO – TRA LE DUNE
La parola d’ordine del terzo giorno è stata “adrenalina”. Infatti, avremmo passato tutta la giornata sui dune buggy, sfrecciando tra le dune, spostandoci fino all’oasi di Ksar Ghilane, una meravigliosa oasi dove avremmo potuto fare anche il bagno. Poi saremmo tornati al nostro campo, dove avremmo passato la seconda notte nelle tende berbere.
QUARTO GIORNO – RIENTRO DAL DESERTO
Iniziavamo un’altra entusiasmante escursione in dune buggy. Le dune sembravano infinite mentre le attraversavamo, ed era bello vedere come gli straordinari panorami lasciavano i ragazzi sempre più senza fiato. Giacomo, un ragazzo del gruppo fu ribattezzato, da quel momento in poi, “Il Conquistatore di Dune,” aveva superato la sua paura delle dune ripide ed era pronto a sfidarle con orgoglio.
Le soste per il pranzo erano sempre un momento speciale. Alberto, il “Mai Senza,” scattava una serie di foto spettacolari che immortalavano la bellezza delle dune e il nostro spirito avventuroso. Matteo, il giovane diciottenne, era affascinato dalla vastità delle dune e dalla maestosità del deserto. Purtroppo, era giunto il momento di rientrare dal deserto, quindi dopo pranzo, iniziammo a dirigerci verso Douz.
In serata lasciammo i nostri buggy, salutammo Ahmed e ci sistemammo in hotel.
QUINTO GIORNO – MATMATA E STAR WARS
Il quinto giorno, come di consueto, ci siamo svegliati presto, e dopo la colazione siamo ripartiti in direzione di Matmata, famosa per le sue abitazioni sotterranee e per aver ospitato il set del famoso film Star Wars. Infatti, alcune scene del primo film sono state proprio girate lì. In questa atmosfera magica, dopo un pranzo ricco di sapori locali, abbiamo visitato le case scavate nella roccia.
Purtroppo, nel pomeriggio era già ora di rimettersi in viaggio per tornare verso Hammamet, dove avremmo passato la notte e ci saremmo preparati per il giorno dopo, il giorno in cui saremmo tornati a casa in Italia.
SESTO GIORNO
Il sesto giorno segnava la fine del nostro viaggio epico. Ci dirigevamo verso Tunisi, pronti per l’imbarco del viaggio di ritorno. Mentre ci avvicinavamo all’aeroporto, riflettevamo sulle avventure, le risate e le connessioni che avevamo creato in questo breve periodo.
Avevamo vissuto un’avventura tra le dune tunisine con un gruppo indimenticabile, un racconto che avrebbe continuato a vivere nei nostri cuori come una pagina indelebile scritta tra le sabbie del deserto.
Questo viaggio era stato molto più di una semplice avventura in Tunisia. Era stata un’opportunità per otto persone diverse di età e personalità di unirsi e connettersi.
Matteo, il diciottenne, aveva portato un’energia giovane e positiva al gruppo. Stefano, con il suo spirito libero e il desiderio di sperimentare sempre cose nuove, aveva reso ogni momento unico. Giacomo, il “Monitor,” aveva dimostrato di avere un cuore gentile dietro il suo cellulare costantemente in mano. Alberto, il “Mai Senza,” aveva condiviso le sue storie avventurose che ci avevano ispirato.
Le ragazze, Martina e Francesca, avevano portato un tocco di grazia e curiosità al gruppo. La nostra guida locale, Ahmed, era stato un mentore prezioso, condividendo la sua conoscenza e la sua passione per il deserto.
Insieme, avevamo esplorato luoghi incredibili, riso fino alle lacrime e creato un legame unico. Avevamo avuto l’opportunità di vivere questa avventura che avremmo portato nel nostro cuore per sempre. La Tunisia ci aveva regalato paesaggi mozzafiato, cultura affascinante e un gruppo di amici per la vita. Che avventura!
Rotte Indaco è un tour operator formato da un gruppo di amici, giovani e appassionati di viaggi, con un amore profondo per l’esplorazione e la scoperta del mondo.
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